30 aprile 2021

SINGOLI DI APRILE 2021: Molly Frances, Pastel Coast, Nudista, Ellis, Martes Niebla, Avind, Annie Blackman

27 aprile 2021

Remember Sports - Like A Stone ALBUM

Sono passati ormai quasi dieci anni da quando, poco più che ragazzini, i Remember Sports (allora solo Sports) cominciarono a suonare insieme come una delle tante band che attaccavano i propri jack in una cantina di periferia. 

Da allora i quattro di Philadelphia hanno letteralmente fatto tanta strada, esibendosi ovunque da piccole star della scena indie, portando avanti un garage pop spontaneo e intelligente, ruvido e piacevole al tempo stesso, debitore tanto del punk quanto del cantautorato folk americano. La voce particolare e la forte personalità di Carmen Perry hanno senz'altro funzionato da perno ideale del gruppo, che ha inanellato tre album ugualmente validi e amati sia dalla critica che da un pubblico ben più numeroso di quanto si possa credere. 

Arrivati al quarto disco, Carmen e compagni sembrano aver preso la decisione di traslocare definitivamente dal garage e di prendere dimora fissa in uno studio vero, cercando di mantenere quanto più possibile inalterato lo spirito lo-fi e DIY delle origini (suoni e voce sempre un po' sporchi, canzoni che spesso sembrano abbozzi e finiscono in un minuto o meno), sperimentando però cose nuove e ripulendo in modo deciso molte loro produzioni.

Like A Stone sta a metà di questo passaggio di maturità che i Remember Sports hanno imboccato: ci sono episodi persino più spigolosi di quelli del passato (l'iniziale Pinky Ring ad esempio), ma anche quelle irresistibili power pop gems che ci aspettiamo dalla band (Sentimentality), con un aspetto sonoro più rotondo ed una durata che doppia i due minuti canonici. E ci sono pezzi che rallentano l'usuale upbeat e attenuano l'elettricità in nome di una inquieta delicatezza acustica alla Waxahatchee (Materialistic è davvero una perla in questo senso, e così la conclusiva deliziosa Odds Are). Per non parlare poi di una Out Loud, dove succedono cose che dai Remember Sports non ci saremmo mai aspettati (synth, armonie vocali raffinate, una ritmica quasi groovata, una coda infinita ed una allure da vera pop song) e che, sorprendentemente, funzionano. 

24 aprile 2021

Clever Girls - Constellations ALBUM


Non è sicuramente un album "facile" Constellations. In effetti, fin dagli esordi, i Clever Girls di Diane Jean  hanno rivelato un approccio all'indie che ha l'ambizione di mettere d'accordo una linea catchy ed una più sperimentale, spigolosa e notturna. 

Il "difficile secondo album" porta ancora incisa con forza questa consapevole ambivalenza, e viene fuori in sostanza da due anni di durissimo, quasi maniacale lavoro in studio, dai quali ogni pezzo ne è uscito smontato e rimontato più volte. 

La forza della band basata nel Vermont è senz'altro - al di là della perizia tecnica e della scrittura mai scontata, che gioca a spalancare finestre melodiche e crescendo dove meno te lo aspetti - la sua  intensità emozionale evidente ma mai gridata. Una intensità che promana dalla stessa struttura aperta di pezzi dalla complessa intelaiatura come l'iniziale Come Clean, la densissima Womxn, la conclusiva catartica Fried (difficile non paragonarla all'inquieta e spettrale delicatezza dell'ultima Phoebe Bridgers), ma alla fine risplende soprattutto negli episodi più lineari come Remember Pluto, Spark, Saturn, che vibrano di una spontanea, ruvida ma immediata energia garage pop. 

21 aprile 2021

Antonioni - Antonioni ALBUM

Con un nome come Antonioni, ci si aspetterebbe una band devota alla psichedelia più inquieta e intellettuale. E invece la band di Seattle, pur omaggiando il grande regista di Zabriskie Point ed avendo senz'altro un coté psych, nel proprio disco d'esordio si muove con grande disinvoltura sulle strade di un dream pop energico e mosso, che mette uno dietro l'altro episodi anche piuttosto diversi sia nell'umore che nella tessitura. Tanto che forse in fondo non nemmeno di dream pop si tratta, ma di qualcosa di decisamente ibrido, personale ed ambizioso. 

Facciamo degli esempi concreti prendendo i primi cinque pezzi in ordine di comparizione: Mouth Breather ricorda il match rock addomesticato, dinamico e scenico dei Great Grandpa, Shiver affonda in un languido abbraccio jangly, Malcomer, con la sua corrusca e al contempo ruvida immediatezza, sta dalle parti dei Middle Kids o delle Pillow Queens, Mary Bell echeggia le chitarre sature degli Smashing Pumpkins, e Puck, questa sì, si tinge di psichedelia dilatando una irrequieta dolcezza in una coda di chitarre, synth e voce. 

Il resto dell'album rimane in sostanza in questi territori (con in più un numero come Strange 2 Them, delicatamente straniante nel suo etereo crescendo acustico-elettrico), scaraventando nello stesso frullatore melodia ed elettricità e giocando in modo raffinatissimo a disseminare i pezzi di richiami interni fra l'uno e l'altro. 

Il risultato è sicuramente di forte impatto, per merito innanzitutto di una cura dei particolari che ripulisce e arrotonda con grande perizia i suoni senza perdere la dimensione indie delle origini. E grazie soprattutto alla splendida duttilissima voce ed alla personalità di Sarah Pasillas, vero motore carismatico degli Antonioni.  

18 aprile 2021

Skullcrusher - Storm In Summer EP

Newyorkese di origine ma losangelina di adozione, Helen Ballentine ha cominciato a scrivere e incidere musica da pochissimo: il suo EP d'esordio omonimo è uscito nemmeno un anno fa e questo Storm In Summer arriva a breve giro di posta quasi a completare un lavoro che, al debutto, era già notevole ma mancante di una dimensione pienamente personale e centrata.

Helen fa parte di una generazione di giovani cantautrici che, come Phoebe Bridgers, Japanese Breakfast, Waxahatchee, Adrienne Lenker dei Big Thief, hanno chiaramente un retroterra folk intimista piuttosto malinconico e dolente, ma lo utilizzano per allargarlo in senso fortemente emozionale, arrivando ad elaborare strutture più ampie, elettriche, catartiche e complesse.

Tra le artiste citate, Skullcrusher è senz'altro quella artisticamente più acerba, ed è giusto così, tuttavia nei cinque episodi dell'EP sono particolarmente evidenti da una parte le folgoranti capacità di scrittura di Ballentine, e dall'altra la ricerca di espandere l'anima acustica sempre centrale, esaltandone la delicata sofferenza con dei crescendo di ariosa bellezza. E' il caso della sognante e trasognata Song For Nick Drake (e non c'è mentore migliore per una singer-songwriter che si avventura in queste atmosfere), e soprattutto dei quattro articolati, appassionati, luminosissimi minuti di Storm In Summer, una di quelle canzoni dal respiro profondo che fanno da sicura cartina di tornasole per il talento di un'artista e che già da sole spalancano a Skullcrusher la porta del club esclusivo delle migliori cantautrici d'America.

15 aprile 2021

The Reds Pinks & Purples - Uncommon Weather ALBUM

A pochi mesi dall'ultimo album, continua la spettacolare collezione di canzoni (e di row houses nelle copertine che omaggiano la sua San Francisco) dell'instancabile Glenn Donaldson. 

Non c'è in verità molto da aggiungere su The Reds Pinks & Purples che non abbiamo già entusiasticamente scritto in passato. Donaldson sembra creare (e suonare, e registrare, in serena solitudine) canzoni pop con la stessa naturalezza con la quale si respira, ed è forse per questo che ogni pezzo uscito dalle sue mani e dalla sua voce possiede quella deliziosa leggerezza che per tante altre band è un punto di arrivo difficile da raggiungere. 

Nei tredici episodi dell'album ritroviamo tutto quello che amiamo nella musica "da cucina" di Glenn (la definizione è sua): le chitarre parte acustiche parte scampanellanti che si rincorrono e si sovrappongono, qualche synth profumato di sixties, le melodie che ti abbracciano sempre con un calore amichevole, le liriche che sanno di spontaneo e auto-ironico diario poetico. 

12 aprile 2021

Hit Like A Girl - Heart Racer ALBUM

Nicolle Maroulis ha già un paio di dischi all'attivo intestati al suo progetto chiamato Hit Like A Girl, che datano a quattro e tre anni fa. Da allora ad oggi ci sono stati problemi personali seri e poi l'impegno per la causa transgender con una no profit chiamata No More Dysphoria. 

Heart Racer arriva carico di tutta l'energia incamerata in questi ultimi anni, e catarticamente la convoglia in nove pezzi dannatamente catchy e muscolari allo stesso tempo. Se c'è un dato comune e indiscutibile nella musica di Hit Like A Girl, è infatti la passione che Nicolle infonde non solo nella scrittura, ma anche e soprattutto nella confezione di ogni canzone, che su solide fondamenta guitar pop costruisce stanze sempre più ampie e soffitti sempre più alti, dove si elevano muri di chitarre ma si sovrappongono anche voci (c'è anche quella di Kiley Lotz dei Petal), pianoforte  synth e fiati, con una esplicita intenzione di moltiplicare emozionalmente l'intenzione delle liriche. 

In fondo, a suo modo, la proposta della musicista del New Jersey non è diversa nell'attitudine dal power pop a forte urgenza comunicativa di band che da queste parti adoriamo come Great Grandpa, Beach Bunny o Pillow Queens. 

09 aprile 2021

Grids and Dots - What Happens To Friendships? ALBUM

Gli australiani Grids and Dots rivendicano in modo diretto le loro radici shoegazer, e non c'è dubbio che l'amore per le melodie circolari, le strutture ampie, l'alternanza delle voci maschile e femminile, i suoni fluidi e i riverberi di elettricità sia evidente nelle loro canzoni. Tuttavia Daniel Handaru, Carmen Minkus e compagni sono molto più di così. 

I sette pezzi di What Happens To Friendship - che in verità non è un EP e non è un album - vanno con decisione in direzione di un dream pop di programmatica delicatezza, dove le chitarre jangly vanno a tessere trame che si adattano ora a momenti più catchy e dinamici (City Skies), ora a episodi di ricercata eleganza (il pezzo che dà il titolo al disco) che sembrano pescare in un mondo più cantautorale e mi ricordano un'altra band australiana che ho perso di vista come i Totally Mild ma anche il perfezionismo dei Middle Kids. 

Nel complesso il vero marchio di fabbrica dei Grids and Dots è da una parte il loro romanticismo gentile e atemporale (un po' alla Blueboy, per tornare a memorie Sarah Records), e dall'altra una leggerezza di tocco che impreziosisce ogni istante dei loro pezzi. 

06 aprile 2021

Divine Sweater - The Ten Year Plan ALBUM

I Divine Sweater sono una di quelle band che non è facilissimo catalogare. Sulla rete li troviamo spesso  etichettati come dream pop, ma non assomigliano in verità ai vari canoni del genere, oppure "alt pop" che in sostanza significa "musica melodica che non sentirete mai suonare per radio". 

Megan Kellher e compagni in definitiva seguono il loro percorso personale, che sembra avere l'ambizione di allargare il guitar pop da cui si sono mossi agli esordi verso una dimensione di ricchezza strumentale (ci sono archi e fiati, oltre a synth piuttosto ricorrenti e un grosso lavoro di armonie vocali) programmaticamente raffinata e vagamente fuori dagli schemi, che tenta ritmi e atmosfere anche decisamente diversi tra i vari episodi. Un mondo che più che ad altre band fa pensare a certo cantautorato femminile, come potrebbe essere quello di una Soccer Mommy. 

Non c'è dubbio che le canzoni dei Divine Sweater si facciano forti di una scrittura molto matura, che mette insieme una morbida immediatezza melodica e qualche soluzione più complessa, senz'altro riuscita (Looking For You e The World Opens mi sembra rappresentino bene la loro cifra stilistica), ma poi è in pezzi molto più "classici" come la ballatona a lume di candela A Different Gravity che i bostoniani riescono a mettere una marcia in più e centrare in piena il cuore di chi ascolta. 

03 aprile 2021

The Francine Odysseys - My Favorite Distraction EP

Gretchen DeVault e Ian Patrick di ritraggono così: "due indie-kids cresciuti che cercano di rendere il loro mondo un po' più abitabile con il loro malinconico pop in miniatura". La definizione è davvero bella e mi sembra possa definire in modo poetico la musica del loro progetto The Francine Odysseys.

Il loro nuovo EP ci regala altre quattro canzoni che sono - esattamente come quelle del precedente - un respiro a pieni polmoni di aria pura e incontaminata. 

Il dream pop nutrito di folk del duo losangelino fonda la sua luminosa freschezza sull'intreccio jangly delle chitarre e delle voci maschile e femminile, ma anche su ritmiche dinamicamente midtempo e su una melodicità ampia e gentile che tinge tutto di una sorridente positività. Una formula che, di questi tempi, è veramente un toccasana.