Indizio uno:
The Goon Sax sono di Brisbane, Australia. Indizio due: il frontman si chiama Louis Forster. Indizio tre: Up To Anything, il
pezzo che apre l’album e lo intitola, sembra davvero avere nel dna lo stile
dinoccolato e irresistibilmente obliquo dei Go Betweens. Faccio una rapida
ricerca in rete ed ecco la risposta: il Forster dei Goon Sax non è altri che il
figlio del grande Robert Forster dei Go Betweens: i cromosomi non mentono.
I tre giovanissimi
(non sono ancora maggiorenni, se ho capito bene!), al di là degli inevitabili
paragoni, suonano quel genere di indie-pop che la scena australiana e
neozelandese (The Chills, The Bats, etc.) ha quasi canonizzato negli ultimi tre
decenni: pigre chitarre jangly, aria
vagamente annoiata, melodie che sembrano stonate ma non lo sono affatto,
attitudine artigianale, retrogusto folk e su tutto quell’ironia sottile capace
di dire cose serie senza farti capire se sono serie veramente (il formidabile
singolo Boyfriend mi sembra un
esempio perfetto).
Forster e i
suoi due compagni, forse anche a causa della scarsa esperienza, puntano all’essenzialità
più totale, ma le canzoni le sanno indubbiamente scrivere ed hanno dalla loro
una freschezza invidiabile.