29 febbraio 2020

Beach Bunny - Honeymoon ALBUM

L'aggettivo catchy riferito ad una canzone in italiano è reso solitamente con orecchiabile, ma è una traduzione discutibile. In realtà vorrebbe proprio indicare che un pezzo, una linea melodica, "ti prende", che in quel momento, mentre ascolti, ti toglie dal tuo mondo e ti trascina nel suo. 
Prendiamo ad esempio i nove episodi del disco d'esordio dei chicagoani Beach Bunny: non c'è un solo respiro nei venti minuti dell'album che non sia prodigiosamente e concretamente catchy. Nel senso che vi alzate dalla sedia all'incirca al secondo 30 di Promises, quando le chitarre decollano, e vi potete sedere, stanchi e soddisfatti, alla fine di Cloud 9, dopo che siete rimbalzati in giro per la stanza canticchiando ogni ritornello.
Lili Trifilio e i suoi compagni - non diversamente da band che da queste parti amiamo incondizionatamente come Martha o The Beths - spingono alla grande sul pedale di un guitar pop spigliato, allegro, pieno di hooks, di cori, di crescendo, e in definitiva di quell'indispensabile e salvifica energia vitale che cerchiamo nell'indie pop. 
Favolosi! 





22 febbraio 2020

Wednesday - I Was Trying To Describe You To Someone ALBUM

Un paio d'anni fa il debutto dei Wednesday mi aveva colpito per un mix molto particolare di sobrio eclettismo e di icasticità melodica quasi impressionistica (non a caso un pezzo citava direttamente un quadro di Monet). 
La band di Karly Hartzman torna oggi con un album che sembra centrare in modo più definito il proprio stile, disegnandolo attraverso i tratti apparentemente disordinati ma assolutamente efficaci delle proprie chitarre. 
Gli otto pezzi di I Was Trying To Describe You To Someone sembrano vibrare ancora della forza centrifuga degli esordi, che distorce secondo canoni shoegaze e al contempo asciuga con essenzialità garage pop, ora dilata tempi e ritmi, ora li rinserra dietro poderosi muri elettrici. E tuttavia i quattro di Asheville North Carolina tengono saldamente la barra a dritta, puntando la bussola su un'urgenza espressiva che - fatte le debite distinzioni - a me ricorda molto quella straniante e morbidamente prepotente dei Big Thief. 
Un disco nel complesso non facile ma di grandissimo impatto. 

14 febbraio 2020

Dropkick - The Scenic Route ALBUM

Fatte le debite proporzioni, i Dropkick stanno al pop scozzese come i The Bats stanno a quello neozelandese. In entrambi i casi siamo davanti ad una band dalla carriera talmente lunga che la numerazione degli album sta viaggiando imperterrita verso la ventina e che in qualche modo riflette i caratteri del genere che suona con una precisione matematica ed un livello artistico miracolosamente inalterato.
Per il gruppo di Edimburgo parliamo di jangle pop ovviamente. Andrew Taylor e compagni ne interpretano il lato più morbido, gettando le loro solide reti in un mare che tiene insieme Scozia e California, Sessanta e Novanta, i Byrds, i Lemonheads e i Teenage Fanclub. 
Non c'è un solo pezzo dei dieci che compongono The Scenic Route che non abbia un fascino luminosamente e confortevolmente atemporale. Tutto nella musica dei Dropkick - dalle chitarre scampanellanti alle melodie di morbida immediatezza - è esattamente come ci si aspetta che sia: piacevolissimo e intelligente, senza sorprese nè in negativo nè in positivo. 

08 febbraio 2020

Captain Handsome - I Am Not An Animal EP

Difficile trovare qualcosa di più essenziale di I Wish I Had A Dog, la canzone che apre l'EP di debutto di Captain Handsome: uno squadrato strumming di chitarra elettrica, una soffusa pennellata di synth, una voce femminile e una linea melodica che nella sua semplicità vagamente stralunata, non so bene come, arriva immediatamente al cuore. 
Lily Rae, la musicista londinese che sta dietro il nome Captain Handsome, ha un talento indubbio nello scrivere canzoni, e qui ce ne sono cinque di pari bellezza, ognuna con il suo tratto distintivo, ugualmente lo-fi nella confezione e al contempo perfette nella loro onesta artigianalità. Indie pop nell'attitudine (la splendida, emozionante Dolly Parton sembra una outtake acustica degli Allo Darlin), decisamente folk nelle radici (Annalise), forti di una spontanea intimistica leggerezza (Halloween), preziose di una dolcezza che sa diventare quasi ruvida determinazione (I Am Not An Animal).


02 febbraio 2020

The Innocence Mission - See You Tomorrow ALBUM

Ci sono band e generi e sottogeneri, c'è la scena indie e quella pop, e poi ci sono gli Innocence Mission. 
Quando si parla della musica di Katie e Don Peris in effetti bisogna togliersi da ogni tentativo di facile etichetta o definizione. 
The Innocence Mission da ormai trent'anni (prima apparizione: 1989) rappresenta un mondo totalmente staccato dallo scorrere vertiginoso e disordinato del tempo e delle mode. Il songwriting dei coniugi di Lancaster, Pennsylvania non sembra subire gli urti della storia, che ciò sia un bene o un male, decidetelo voi: la commovente voce di porcellana di Katie, il fingerpicking prezioso di Don, la narratività timida e crepuscolare delle liriche, la sincera essenziale raffinatissima bellezza di ogni singolo arrangiamento, da sempre definiscono i confini di una dimensione più poetica che reale. Un po' come un paesaggio disegnato dalle mani di un bambino. O come una foto in bianco e nero dalla quale emergono volti sfocati sì, eppure familiari.
See You Tomorrow è il tredicesimo album degli Innocence Mission, ma potrebbe in fondo essere il primo, non importa. E forse non importa nemmeno così tanto darne una valutazione: è un altro pugno di tessere nel loro mosaico, che già di per sè è un capolavoro.