Non è sicuramente un album "facile" Constellations. In effetti, fin dagli esordi, i Clever Girls di Diane Jean hanno rivelato un approccio all'indie che ha l'ambizione di mettere d'accordo una linea catchy ed una più sperimentale, spigolosa e notturna.
Il "difficile secondo album" porta ancora incisa con forza questa consapevole ambivalenza, e viene fuori in sostanza da due anni di durissimo, quasi maniacale lavoro in studio, dai quali ogni pezzo ne è uscito smontato e rimontato più volte.
La forza della band basata nel Vermont è senz'altro - al di là della perizia tecnica e della scrittura mai scontata, che gioca a spalancare finestre melodiche e crescendo dove meno te lo aspetti - la sua intensità emozionale evidente ma mai gridata. Una intensità che promana dalla stessa struttura aperta di pezzi dalla complessa intelaiatura come l'iniziale Come Clean, la densissima Womxn, la conclusiva catartica Fried (difficile non paragonarla all'inquieta e spettrale delicatezza dell'ultima Phoebe Bridgers), ma alla fine risplende soprattutto negli episodi più lineari come Remember Pluto, Spark, Saturn, che vibrano di una spontanea, ruvida ma immediata energia garage pop.
Nessun commento:
Posta un commento