18 aprile 2021

Skullcrusher - Storm In Summer EP

Newyorkese di origine ma losangelina di adozione, Helen Ballentine ha cominciato a scrivere e incidere musica da pochissimo: il suo EP d'esordio omonimo è uscito nemmeno un anno fa e questo Storm In Summer arriva a breve giro di posta quasi a completare un lavoro che, al debutto, era già notevole ma mancante di una dimensione pienamente personale e centrata.

Helen fa parte di una generazione di giovani cantautrici che, come Phoebe Bridgers, Japanese Breakfast, Waxahatchee, Adrienne Lenker dei Big Thief, hanno chiaramente un retroterra folk intimista piuttosto malinconico e dolente, ma lo utilizzano per allargarlo in senso fortemente emozionale, arrivando ad elaborare strutture più ampie, elettriche, catartiche e complesse.

Tra le artiste citate, Skullcrusher è senz'altro quella artisticamente più acerba, ed è giusto così, tuttavia nei cinque episodi dell'EP sono particolarmente evidenti da una parte le folgoranti capacità di scrittura di Ballentine, e dall'altra la ricerca di espandere l'anima acustica sempre centrale, esaltandone la delicata sofferenza con dei crescendo di ariosa bellezza. E' il caso della sognante e trasognata Song For Nick Drake (e non c'è mentore migliore per una singer-songwriter che si avventura in queste atmosfere), e soprattutto dei quattro articolati, appassionati, luminosissimi minuti di Storm In Summer, una di quelle canzoni dal respiro profondo che fanno da sicura cartina di tornasole per il talento di un'artista e che già da sole spalancano a Skullcrusher la porta del club esclusivo delle migliori cantautrici d'America.

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