22 giugno 2025

Hidden Eyes - Seeking Certainly ALBUM REVIEW

Sono un bel mistero gli Hidden Eyes. Bello perchè, a conti fatti, sono oggettivamente una delle migliori band indie che ci siano in giro. Mistero perchè, come già notavamo in occasione dell'uscita del loro splendido album precedente, è praticamente impossibile reperire qualche informazione su di loro: restiamo a quanto sapevamo già, ovvero che si tratta di un due formato dai fratelli Dylan e Lou e che sono basati nel Leicestershire. 

Ma al di là di qualsiasi informazione biografica, possiamo non amare una band che su Bandcamp si presenta così: "facciamo musica in casa e la lasciamo qui in caso a qualcuno piaccia..."? 

Seeking Certainly prosegue sulla strada già tracciata da Dylan e Lou nel recente passato: un diluvio di chitarre che vibrano di elettricità statica, ritmiche essenziali, melodie di circolare dolcezza esaltate dalla voce sottile di Lou e da quella timida di Dylan, una produzione che più artigianale di così non si può. 

E' evidente che nelle corde degli Hidden Eyes c'è l'intera tradizione di indie americano dei '90, da Dinosaur Jr e Built To Spill, ibridata con un approccio vicino allo shoegaze "accessibile" dei Ride e degli Slowdive, con in più un tocco di slacker rock. 

Quando poi Dylan e Lou vogliono essere veramente catchy - prendete Household Name ad esempio - emerge il loro vero marker stilistico: una innata capacità di trascinare senza bisogno di nessun effetto speciale. 

I nove episodi dell'album scorrono via con sfrigolante leggerezza, e davvero si legge tra le righe di ogni pezzo l'entusiasmo e l'amore di chi ha costruito queste canzoni letteralmente in cameretta, con la pura e semplice ambizione di trovare un pugno di ascoltatori qui fuori che possano apprezzarle. 

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