23 novembre 2023

Apartamentos Acapulco - La Reconciliacion ALBUM REVIEW


Ci sono alcune band davanti alle quali facciamo fatica a rimanere oggettivi, tanta è la carica di affetto che abbiamo nei loro confronti. Per me, una di queste sono sicuramente gli Apartamentos Acapulco, uno di quei gruppi che seguo da fan da così tanto tempo (il 2015, se calcolo bene) che alla fine ad ogni singolo o album che pubblica è come ritrovare dei vecchi amici a cui non si può che voler bene.

La Reconciliaciòn, che esce oggi dopo una manciata di succulente anticipazioni, è il quinto album della band di Granada, e viene raccontato dai nostri come una sorta di ritorno alle origini, allo spirito con cui un decennio fa Angelina e Ismael cominciarono la loro avventura indie pop. 

Guardando retrospettivamente la produzione degli Apartamentos, la band spagnola non ha mai imboccato in verità strade diverse da quella - a metà perfetta fra power pop e dream pop - scelta fin dagli esordi, e se un'evoluzione c'è, era evidente in quel disco meraviglioso che è El Ano Del Tigre, nel gusto melodico squisito, in quella capacità tutta loro di unire elettricità sferzante e dolcezza senza fine. 

Le canzoni di La Reconciliacion ripartono assolutamente da lì, e non c'è meraviglia alcuna: ci sono tante chitarre, le due voci maschile e femminile che si intersecano e fondono, le scie sognanti dei synth, cioè tutto quello che da sempre la band sa fare con classe sopraffina. 

La caratteristica peculiare dell'album sta allora soprattutto nella sua intelligente varietà, nell'alternarsi di momenti più uptempo, sbarazzini e sorridenti, intrisi dell'aura obliqua dell'indie dei '90 (Migajas, Mi Habitaciòn, Nuestro Mejor Momento), ballate illuminate da un romanticismo talmente onesto che strappa qualche lacrima con un catartico crescendo elettrico (Dos Dias Contigo è un capolavoro, punto), angoli acustici di morbido intimismo (Yo Cuidarè De Ti), il pop catchy e saltellante di La Persiana. Nell'apice emozionale dell'album un ampio pezzo dall'architettura incredibile come El Término Medio, che un po' echeggia gli Slowdive di oggi, ma li supera per capacità di lenta ma inesorabile immersione nel racconto e decolla letteralmente nella seconda metà con un cambio di ritmo entusiasmante ed un finale corale spettacolare. E nel finale le chitarre sfrigolanti, i synth atmosferici e la ritmica solenne di Ya No Tengo palabras, che - adesso sì - ci riportano alle prime cose di Ismael e Angelina, a quel dream pop di soffice luminosità, di fervente umanesimo, che amiamo da sempre. 

Che dire? E' impossibile che gli Apartamentos pubblichino canzoni meno che bellissime, e quelle di La Reconciliacion sono un ulteriore fondamentale tassello nella ormai decennale carriera di una della band più importanti dell'indie pop europeo. Come sempre rapiscono, trascinano, esaltano, commuovono. Cosa chiedere di più?

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