Il loro EP d'esordio raccoglie sei pezzi dinamici ed eterei al tempo stesso, che senz'altro risentono dell'amore dichiarato dei due nei confronti di Elizabeth Fraser e dei Cocteau Twins. Fin dall'iniziale Heaven, le chitarre si fanno quasi ovunque liquide, intricate e avvolgenti, i synth (mai invadenti ma basilari) disegnano il paesaggio, la voce delicata di Dottie svolge dal fuso delle melodie di sognante e vagamente malinconica leggerezza.
Fairground, che sta giustamente in mezzo all'ep, è l'episodio più forte del lotto: la ritmica è morbidamente inquieta, il carillon elettronico sembra gocciolare da un bigio cielo urbano, la linea melodica vocale si riflette nello sfondo sonoro e ci scompare dentro. Shoegaze nel'anima, ma senza esserlo fino in fondo.
Want You ci prende per mano e ci porta dentro un romanticismo acustico e crepuscolare.
Beauty in All Blue Satin indossa il vestito di algida raffinatezza che già abbiamo visto addosso a una band come i Bleach Lab, che per molti versi assomigliano ai deary e oggi guidano un'interessante schiera di giovani gruppi dream pop britannici.
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