23 ottobre 2023

Sun June - Bad Dream Jaguar ALBUM REVIEW

Ascoltando il nuovo album dei Sun June, mi convinco sempre di più che la band texana sia davvero una repubblica a parte, in sostanza indefinibile conte etichette che affibbiamo d'abitudine - più che altro per comodità - allo stile degli artisti. E' dream pop (per l'apertura atmosferica di ogni pezzo, l'uso dei synth, l'insistenza sull'effetto emozionale) ma non è davvero dream pop. E' indubbiamente folk rock americano fino al midollo, ma non è lo è in un modo canonico. E' cantautorato (la cura delle liriche è splendida) ma in una dimensione collettiva che alla fine fa risaltare più la musica delle parole. Loro, i sei di Austin, lo chiamano da sempre regret pop - a suggerirne l'intimismo di fondo, la nostalgia che intride ogni nota, ma anche la sua catartica luminosità - ed alla fine è l'unica definizione possibile.

Laura Colwell ha quella voce lì, una voce che ti abbraccia e ti solleva da terra, dolce e penetrante, potentissima nella sua delicatezza, polite e senza tempo, ed è come sempre l'anima pulsante dei Sun June ed il tratto che li rende del tutto inimitabili. 

E nei dodici episodi di Bad Dream Jaguar è come sempre Laura a prenderci per mano e ad accompagnarci in un viaggio narrativo che attraversa tanto i paesaggi vasti del loro Texas (visti spesso e volentieri dal finestrino di una macchina, con l'autoradio accesa), quanto i paesaggi delle paure, delle memorie, dei sogni di ogni giorno. Il racconto si deposita sulla coperta calda di una musica che suona ovunque dilatata e confortevole, trovando sempre una naturale armonia nell'impasto delle chitarre, del pianoforte, della morbidissima sezione ritmica, in una prospettiva di timida psichedelia. 

Le canzoni di Bad Dream Jaguar sono - non è nemmeno il caso di discuterne - molto belle, curatissime, dense e leggiadre al tempo stesso. Ciò che manca forse, rispetto a quel monumento che era Somewhere, sono quei magici crescendo che rendevano l'album precedente un vero arcobaleno sonoro. Crescendo che ci sono anche qui, ben inteso, ma hanno spesso - per una scelta d'insieme, mi pare - una prudenza che li trattiene con i piedi piantati a terra. 

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