15 ottobre 2023

Maud Anyways - Impermanent Lane ALBUM REVIEW

Sicuramente Maud Platiau Beurret non è giovanissima, e tuttavia il suo è a tutti gli effetti un debutto, e che debutto... L'artista francese, multistrumentista e autodidatta, in curriculum una collaborazione con i My Raining Stars di Thierry Haliniak, è letteralmente uscita fuori dal nulla con un album solista che è veramente uno di quei piccoli grandi tesori in cui inciampi quasi per caso e ti lasciano a bocca aperta (necessaria lode alla Shore Dive Records di Brighton che l'ha scovato e pubblicato). 
La luminosa cornucopia guitar pop che esplode fin dalle prime note di Love Affair, il pezzo che apre Impermanent Lane, è un perfetto biglietto da visita per la musica di Maud Anyways: tutto è pervaso da una spontanea energia, una grande e gioiosa immediatezza melodica, un morbido dinamismo che assomiglia ai Ride di Twisterella ed un'aria di sognante dolcezza che ritroviamo in quasi tutti gli episodi del disco, già a partire dalla splendida, ampia e leggiadra Shadow Above, dove il carillon delle chitarre sembra omaggiare i Cure più melodici. 
Le canzoni di Maud sono ben radicate nei canoni del dream pop / shoegaze tra '80 e '90 (dalle Lush agli Slowdive...) e, pur in economia di mezzi, riescono ovunque a costruire paesaggi sonori poderosi e suggestivi, grazie anche al curatissimo lavoro produttivo del danese Casper Iskov, evidente nelle trame dense di Absurd e Never Be Real, dove le fondamenta di basso, batteria e synth fungono da base per il florilegio dell'elettricità e dei cori.
Un disco davvero sorprendente: consigliatissimo! 

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