11 maggio 2023

Girlhouse - The Fourth EP REVIEW

Se mi chiedete qual è la singer songwriter americana più sottovalutata degli ultimi anni, vi risponderei senza ombra di dubbio Lauren Luiz. Utilizzando il moniker Girlhouse, Lauren ha pubblicato già diverse cose (qui trovate la recensione del suo primo EP, e qui quella del secondo), mettendo fin da subito a fuoco uno stile personale che fa senz'altro la corte al dream pop di Hazel English ma lo declina con il vigore di Soccer Mommy e con la passione deflagrante di Mitski. 

Nel tragitto di artistico di Girlhouse - parliamo dunque del terzo e soprattutto di questo quarto EP -  è ormai evidente che Lauren sta procedendo (in fondo è naturale) da una dimensione che era ancora "da cameretta" ad una più prodotta e generalmente più muscolare (il punk melodico un po' teen di gen x boyfriend, l'esplosione elettrica e catartica di Worth It, che è il climax dell'EP). Non è cambiata invece la innata capacità di creare crescendo di forte suggestione, di raccontare storie mettendosi a nudo con tanta onestà quanta ironia, di far scorrere ogni pezzo verso un ritornello di intelligente e travolgente orecchiabilità (You Don't Think About Me e Till I Do). 


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