15 ottobre 2022

Say Sue Me - 10 ALBUM REVIEW

Quale modo migliore di celebrare i dieci anni di carriera insieme ai fan, se non regalare loro un nuovo inatteso mini album pieno di cover e versioni alternative. 

Il 2022 per i coreani Say Sue Me è stato senz'altro un anno importante: prima The Last Thing Left ha colmato un'attesa di quattro anni per il loro disco nuovo, ed oggi - a pochi mesi di distanza - esce questo gioiellino che va davvero a mettere la ciliegina sulla torta (di compleanno). 

Si parte con una Season Of The Shark, prestata dagli Yo La Tengo, che Sumi Choi e compagni trasformano in un saggio del loro dream pop morbidamente dinamico: una meraviglia che già da sola vale tutto l'album! 

Segue una versione più punkeggiante dell'ormai classico Bad Habit, per poi passare ad una Elevate Me Later che riesce, in modo buffo e straniante, a trovare il lato esotico dei Pavement. La toccante True Love Will Find You In The End conserva la tenera purezza lo-fi di Daniel Johnston, mentre Old Town, che dei Say Sue Me è forse il pezzo più celebre, è rallentata e dilatata una dimensione semi acustica.

Honk If You're Lonely ci fa riscoprire una band quasi dimenticata dei '90 americani come i Silver Jews.  AM 180 dei Grandaddy invece perde la sua stralunata e mesta carica di psichedelia indie e diventa una raffinata ballata crepuscolare intessuta di chitarre jangly.

Chicca finale una Smothered In Hugs dei Guided By Voices riletta nella chiave acustica intimista che i Say Sue Me riservano sempre ai loro numeri più emozionanti.

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