L'idea alla base dell'album era tirare fuori dal dimenticatoio un EP seminale dei TRP&P, I Should Have Helped You, pubblicato da una misconosciuta label svedese e mai più rintracciabile. Ai quattro pezzi originari, il buon Glenn non si è fatto alcun problema a tirarne fuori dal cappello altri sei, considerando che il suo canzoniere è simile alla scacchiera magica in cui i chicchi di riso raddoppiano, come nella nota favola.
Non c'è molto da aggiungere rispetto a quanto abbiamo già detto mille volte della musica di Glenn: è quanto di più arioso, delicato e timidamente catchy il jangle pop possa offrire oggi. Le canzoni di TRP&P raccontano, anche qui come sempre, le piccole cose della quotidianità: pagine di un diario che Donaldson scrive direttamente sotto forma di melodie leggere come le nuvole, liriche accorate e chitarre scampanellanti.
Il fatto forse davvero sorprendente è che questo - ovvero un disco che sembra un po' un assemblaggio pensato più che altro per i fan - contenga forse la sequenza di canzoni migliore della carriera della band di San Francisco, perfettamente bilanciata fra gioie e malinconie. Imperdibile!
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