Ho già ampiamente dichiarato il mio amore appassionato per i ME REX di Myles McCabe in occasione dell'uscita dell'ep Pterodactyl all'inizio di quest'anno, motivo per cui ho atteso i nuovi quattro pezzi della band londinese con entusiasmo e trepidazione.
La passione paleontologica di McCabe passa stavolta dall'aria all'acqua (il Plesiosauro era un gigantesco rettile acquatico), mentre i titoli virano verso la mitologia greca (Jupiter Pluvius, Toilette of Venus), ma non cambia lo stile super energetico dei suoi ME REX, che ritroviamo qui in grande spolvero: tante tante parole che Myles fa scorrere come torrenti in ogni pezzo, chitarre esuberanti che riecheggiano tanto un'anima punk quanto la passione per l'indie americano dei Novanta, inserti di pianoforte, tastierine pop e cori onnipresenti che creano un dinamismo travolgente.
Al di là della prepotente comuncatività di ogni canzone, il vero plus dei ME REX sembra essere davvero il perfetto impasto fra i quattro componenti della band (che, lo ricordiamo, suonano anche in altri gruppi di grande valore: McCabe e Kathryn Woods nei Fresh, Phoebe Cross e Rich Mandell negli Happy Accidents): se la scrittura è faccenda di Myles, la realizzazione di ogni canzone è un lavoro collettivo che da un lato va ad esaltare la bravura tecnica di tutti i musicisti, e dall'altra riesce a fare girare il tutto come un meccanismo complesso e oliatissimo.
Non c'è forse un pezzo antemico come Skin, It Itches nel lotto, ma si gode comunque dal primo all'ultimo minuto e l'allure anni Ottanta di Toilette of Venus è genio puro.
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