Non è certo un caso che sia il dolce tintinnio di un glockenspiel a introdurre Until We Reach Tomorrow, la canzone che apre l'omonimo disco di debutto degli Of Good Cheer. Tutto l'album del duo di Nashville è in effetti un mix riuscito di fragilità e concretezza, di delicatezza twee unita ad un'immediatezza melodica fatta di piccoli ritornelli memorabili (sono due giorni che canticchio One With You dopo verla ascoltata una volta) e di crescendo timidi ma risoluti.
Jeff Miller e Caroline Williams si muovono, con la rispettosa ambizione di chi sa cosa sta facendo, nella dimensione elettro-acustica tipica delle tante male/female bands che affollano la scena folk-pop (dai celeberrimi She & Him ai misconosciuti ma bravissimi Innocence Mission) ma lo fanno con uno spirito assolutamente personale, ottenendo il massimo con il minimo della strumentazione: le due voci che si sovrappongono con morbida eleganza, la chitarra acustica, dei sinth dalla presenza sicura ma discreta, una ritmica essenziale che entra nei momenti giusti a dare forte dinamismo all'incedere cantilenante di quasi tutti i pezzi, un pianoforte che sottolinea i momenti di più aperto romanticismo (Nothing Is Sweeter).
Il risultato sono dodici pezzi ugualmente belli che sembrano una celebrazione onesta, spontanea e quasi commovente della poetica delle piccole cose.
In definitiva Of Good Cheer è un piccolo grande tesoro nascosto nella provincia americana, in attesa di essere scoperto da ascoltatori non frettolosi.
Consigliato di cuore.
Nessun commento:
Posta un commento