All'epoca mi era sembrato subito che il tratto distintivo della band londinese fosse la sua capacità di trasmettere gioia in modo quasi naïf, centrando la propria proposta su un jangle pop artigianale e di raffinata semplicità.
Lo stile colorato e decisamente folksy e cantautorale dei Sundries non è (fortunatamente) cambiato, e in queste nove canzoni ritroviamo quello stesso mood sorridente e programmaticamente spontaneo che ci fa capire al volo come i londinesi devono essere una straordinaria band dal vivo e che si può fare un'ottima scrittura e delle canzoni di grande piacevolezza senza particolari ambizioni produttive.
Negli episodi del disco si fanno amare la personalità vocale di Alice Player, gli intrecci elettro-acustici delle chitarre, alcuni inserti strumentali che fanno pensare subito ai primi Belle & Sebastian (All The Things About Me potrebbe essere una outtake di If You're Feeling Sinister ed è un piccolo miracolo), le liriche ironiche e intelligenti e, come dicevamo ma è giusto sottolinearlo, un'aria di onesto buon umore twee che può davvero svoltarti la giornata.
Nessun commento:
Posta un commento