Poco più di un anno fa i Mental Map se ne uscirono con una deliziosa canzone in odore di Sarah Records intitolata Just A Pop Song. Ora, può un sito che si chiama (quasi) esattamente allo stesso modo non adottare la band moscovita come sua mascotte ideale?
Scherzi a parte, attendevo questo album di debutto già da un po', perché sono davvero convinto che il gruppo russo possa ambire, col tempo, a diventare la next big thing dell'indie pop, come hanno testimoniato alla grande i singoli usciti nei mesi scorsi giusto per farci venire l'acquolina in bocca. Una band di enorme talento che potrebbe segnare il futuro del genere, ma che non ha ancora riscosso l'attenzione che merita.
Linn, Evan, Serge e Kristina definiscono il loro stile "entertaining guitar music for today", il che già di per sé è un ottimo passaporto. Anche se, in verità, la densità espressiva delle guitar songs dei Mental Map non fa precisamente pensare ad un puro entertaining, anzi.
Volete un veloce ritratto della band? Proviamo: prendete i Makthaverskan, i Pains, i Fear Of Men, i Fragile Animals, i Flyying Colours, gli Appartamentos Acapulco, i Westkust, i Basement Revolver, lo shoegaze classico delle Lush e dei Ride, i Say Sue Me più muscolari, i primi Alvvays, mischiate insieme e otterrete qualcosa che assomiglia ai Mental Map. Assomiglia, perché in realtà i quattro di Mosca possiedono una personalità propria piuttosto definita.
I dieci episodi dell'album mirano allo stesso risultato - un dream pop vigoroso, leggermente oscuro ma sempre molto accessibile - convergendo da punti diversi. Ecco allora che ci troviamo davanti la forza ruvida, spigolosa e notturna di una Wallflower; la morbidezza sognante e il crescendo di miele di It's Allright; l'incalzare post punk e lo sfrigolare delle chitarre che si infrangono nella cornice floreale di Empty Shell (stilisticamente è il pezzo più complesso e "costruito" del lotto); la notturna densità e le sferzanti esplosioni catartiche di Candice; la (apparente) leggerezza ariosa di Life's A Blur, l'avvolgente dolcezza di Jaded. Prospettive diverse che puntano però sempre a quella energia liberatoria e muscolare di cui tutte le band citate sopra sono o sono state maestre.
Nel complesso Mental Map è ben rappresentato dalla sua splendida copertina: è un album elegante e fascinoso, che sta in un mondo di mezzo sospeso fra la notte e il giorno, l'inquietudine esistenziale e un'eterea delicatezza. Senz'altro uno degli esordi più memorabili del 2024.
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