23 settembre 2024

Lunar Vacation - Everything Matters, Everything's Fire ALBUM REVIEW

Abbiamo lasciato i Lunar Vacation nel 2021 con un album - Inside Every Fig Is A Dead Wasp - che già, rispetto agli esordi, stava assorbendo il jangle pop originario dentro una proposta più complessa e sfaccettata, capace di mettere insieme una certa dolcezza cantautorale con un indie chitarristico dai contorni a tratti anche spigolosi e obliqui.

Negli ultimi tre anni la band di Atlanta ha proseguito con decisione su questa strada e nel cuore di un album dalla copertina che cita i gruppi psichedelici dei '60 c'è ancora un guitar pop che ha l'ambizione di toccare coste diverse mantenendo saldamente la rotta. 

Nei pezzi di Gep Repasky e compagni allora troviamo un po' di dream pop oscuro alla maniera dei Basement Revolver (Set The Stage), un po' di post punk di elegante morbidezza catchy alla Holy Now (Tom), una ballata liquida e strappacuore come Erase All The B's che assomiglia tanto alle cose dei Bleach Lab, l'eterea e inquieta bellezza delle lunghe e narrative Fantasy e Better Luck, che potrebbero stare tranquillamente dentro un disco di Soccer Mommy, le tentazioni shoegaze della conclusiva e scenografica You Shouldn't Be

I Lunar Vacation si muovono sostanzialmente su queste strade e lo fanno con una notevole sicurezza nei propri mezzi, senza la preoccupazione di trovare il pezzo emozionalmente immediato, ma con una grande cura della pulizia sonora e un notevole lavoro di cesello che sembra andare di pari passo con una certa timidezza nel modo di porsi. Non sono la band che tutti notano subito, certo, ma sono davvero bravi. 

Nessun commento: