Fondendo idealmente i modelli dovremmo ottenere un jangle pop di canone abbastanza byrdsiano, programmaticamente orecchiabile, raffinato nella confezione. Ed è esattamente il modo in cui suona il secondo lavoro della band di San Francisco. Inoltre, giusto per dar ragione in toto ad Andy, l'evoluzione rispetto al passato è pure chiaramente leggibile, proprio in un affinamento stilistico e produttivo che ha oltrepassato decisamente l'attitudine tutta artigianale degli esordi, da un lato si fa più aderente ai modelli sixties, dall'altro incamera anche un forte ascendente brit pop (Words You Say ha un evidente sapore oasisiano).
Inutile ribadire come Pastalaniec sappia bene come si scrive una canzone indie pop e nell'album ce ne sono undici di ottimo livello, scampanellanti, orecchiabili, freschissime e sempre dinamiche, fin dall'iniziale The End e passando per potenziali singoli alternativi piacevolmente retrò come Give Your Heart Away e Wandering Song, dove l'ombra dei Teenage (ma anche un po' quella dei Lemonheads) si scorge chiaramente all'orizzonte.
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