19 giugno 2024

Harper - The Mother Root ALBUM REVIEW

Fa parte dell'essenza stessa del dream pop l'idea di poter fare musica dagli orizzonti vasti senza uscire dalla propria cameretta. Gli esempi si possono sprecare (e in fondo hanno cominciato tutti così), ma solo alcune band fanno davvero della loro dimensione "familiare" un elemento stilistico portante.

E' il caso degli Harper, che sono in realtà un duo - o per meglio dire una coppia, visto che sono sposati - formato da Matthew e Sadie Groves, e che già da qualche anno si dedicano a costruire un indie pop slowcore di raffinata delicatezza, intimistico e arioso allo stesso tempo, radicato nel folk ma del tutto contemporaneo nelle soluzioni. 

The Mother Root, primo vero album dei due di Leicester che segue un paio di ep, è una collezione di canzoni dallo stile decisamente coerente: la voce gentile di Matt che a tratti quasi scompare dentro un paesaggio sonoro in cui i cori di Sadie sono una brezza primaverile quasi impercettibile e al contempo piacevolissima; un impasto atmosferico di chitarre acustiche e jangly e synth che tiene tutto insieme con grande equilibrio; una ritmica che quasi in modo inaspettato è sempre mossa e piacevolmente dinamica. 

I dieci episodi del disco vanno assolutamente vissuti tutti insieme, come se in fondo The Mother Root fosse un organismo perfettamente autosufficiente, il cui respiro ampio accelera e rallenta impercettibilmente. Bug Crusher è un timido ma potente anthem alternativo: partite da qui se siete incuriositi. 

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