05 aprile 2024

Chastity Belt - Live Laugh Love ALBUM REVIEW

In più di un decennio di carriera le Chastity Belt si sono senz'altro conquistate un notevole riconoscimento nella scena indie americana. Fin dagli esordi, la band di Julia Shapiro ha saputo declinare in modo molto personale delicatezza e spigoli, inquietudine e melodia, umori notturni e luminosità, mentendo sempre sullo sfondo l'indie rock dei Novanta dai Sonic Youth in giù. L'ultimo lavoro, che portava il nome del gruppo, risale addirittura al 2019, tanto che si avanzava il sospetto che le quattro di Seattle avessero preso strade diverse. E invece semplicemente le Chastity Belt hanno deciso di prendere tutto il tempo necessario alla scrittura e alla produzione del disco, che in verità ha richiesto tutto l'ultimo quinquennio.

Il risultato è direttamente proporzionale all'impegno che le ragazze hanno dedicato al loro nuovo album: non c'è dubbio che Live Laugh Love sia il migliore fra i cinque che hanno pubblicato sinora. Il migliore per diversi motivi. Innanzitutto negli undici episodi del disco troviamo davvero un distillato perfetto dello stile Chastity Belt, che sembra avere trovato una quadratura quasi miracolosa. A differenza degli album precedenti - che erano tutti ottimi, intendiamoci - qui non c'è un solo istante di debolezza: i pezzi crescono uno sull'altro con un misto di forza, immediatezza ed equilibrio, in una infilata di densa bellezza. 

L'atmosfera di intensa e imbronciata introversione che da sempre caratterizza lo stile del gruppo è sempre ben radicato nel respiro profondo di ogni canzone, ma c'è davvero oggi un desiderio di dare ossigeno melodico ad ogni pezzo (ogni pezzo, sì), che trova sempre un suo crescendo catartico che finalmente possiamo osare di definire come catchy.

C'è, come sempre, un gran lavoro nel suono delle chitarre, e la voce della Shapiro ha ancora quel fascino algido che conosciamo e amiamo, ma mai come oggi tutto sembra funzionare come una macchina perfettamente oliata (prendiamo come esempio l'architettura ambiziosa e al contempo immediata, buia e baluginante al tempo stesso di Chemtrails), tanto che a tratti sembra di sentire un obliquo e ammaliante ibrido di Death Cab For Cutie e Fear Of Men. 

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