Adam e Bobby dichiarano il proprio debito di ispirazione nei confronti di Jesus & Mary Chain e Comet Gain, e senz'altro nelle canzoni del loro debutto su lunga distanza Move On si sento un'eco di entrambe le band seminali, ma poi in verità lo stile dei californiani è davvero difficile da paragonare con certezza a qualcosa in particolare.
Nei dodici pezzi di Move On c'è innanzitutto un grande desiderio di raccontare romantico e crepuscolare insieme (l'album andrebbe letto come narrazione di una relazione dalla nascita alla separazione). E poi ci sono tante chitarre, tanti synth, un onnipresente spunto melodico che mi ricorda certo brit pop catchy e decadente al tempo stesso (i Pulp per dire). Il risultato è per l'appunto affascinante, elegantissimo, molto retrò, ovunque piacevolissimo e in definitiva un po' spiazzante (un singolo come Make It Right descrive bene la sensazione). Easy in particolare è un pezzo pop formidabile.
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