Curiosando tra i vari gruppi dell'etichetta, ho scoperto con estremo piacere gli Shrine (dream pop molto scenografico e shoegazer in purezza nel loro ep Sacred Limbo), i Lunarways (indie pop surfeggiante e decisamente twee, Say Sue Me prima maniera, le loro cose migliori qui), The Caroline's (il loro ep dell'anno scorso è davvero delizioso!), i mmmarkos! (le loro chitarre alla Cure qui) e drizzly (la grazia totale di Bitter To See You è a dir poco sorprendente).
Ma in verità è dei Tossing Seed che mi sono innamorato all'istante.
Come dicevamo, lo schema è sostanzialmente quello dichiarato: due chitarre super frizzanti, una cantante dalla voce delicata, una sezione ritmica che bada davvero al sodo, una produzione pulita ed essenziale. In più rispetto a tutti gli altri, i cinque di Magelang - che sembrano portare il nome di un album dei Superchunk, altro punto a favore! - possiedono una forza sfrontata e trascinante che ricorda davvero alcuni gruppi dell'ondata C86 che sono loro stessi a menzionare: Soup Dragons e The Primitives (ma allora menzioniamo anche gli Shop Assistants e i Pastels). Ed assomigliano anche a band scandinave di oggi che amiamo come No Suits In Miami, Kindsight, Westkust o Makthaverskan (non chiedetemi che legame ci sia tra Surabaya e Malmoe, ma evidentemente...).
Pezzi arrembanti come The Flower Still Remains o Fall Of Sweet Pea, dichiariamolo a voce alta, sono piccoli grandi alternative anthems che meriterebbero di diventare nuovi classici della storia del post punk. Provate a mettere un prodigio di indie anni '90 come Memory Capsule: finirete col volume al massimo nelle cuffie senza nemmeno che ve ne accorgiate. E provate a non commuovervi dentro una lunga ballata elettrica in crescendo come Can I Still Shine, che sembra uscita dalle cose migliori degli Allo Darlin' (brividi quando Esse canta "I'm home again, and i'm home again").
Davanti a questo ep di debutto dei Tossing Seed (o mini album, sono 6 pezzi), la sensazione è veramente la stessa che provai davanti alle prime canzoni pubblicate dai Say Sue Me o dagli Alvvays, cioè quella di essermi imbattuto in dei fuoriclasse destinati a un luminoso futuro.
Fatevi un regalo: procuratevi questo piccolo capolavoro!
Nessun commento:
Posta un commento