I suoi The Age Of Colored Lizards - oltre a Christian ci sono Cato Holmen e Anders Boe - fin dagli esordi sono dediti anima e corpo a un guitar pop frizzante e sfrigolante, dalle melodie di rotonda immediatezza, elettricamente malinconico, che pesca sia dal mondo del C86 che dall'indie americano dei primi '90, quello di ascendenza maggiormente lo-fi.
Hang On, che arriva a un anno di distanza dallo splendido precedente Scrap, ne riprende il mood di ronzante dolcezza, diviso quasi perfettamente a metà fra episodi più muscolari (l'arrembante It's Not The Way It Used To Be mi sembra un ottimo esempio) ed altri dove lo scampanellio delle chitarre jangly domina la scena e i ritmi rallentano fino ad una dimensione di pop da cameretta di delicata tristezza.
Gli otto pezzi di Hang On sono questi, prendere o lasciare (noi prendiamo ovviamente!), senza fronzoli, registrati e prodotti in purezza, esibiti nella loro nudità chitarra basso batteria voce: è in fondo il vero marchio di fabbrica della band di Oslo, e il motivo principale per cui ci piacciono tanto....
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