Nei cinque album degli Eternal Summers abbiamo assistito a una progressiva definizione di uno stile capace di muovere tra un indie dalle ascendenze post punk, a tratti spigoloso, e un dream pop elettricamente zuccheroso. Discorso che può valere anche per l'esordio solista di Nicole, datato 2019.
Era lecito quindi aspettarsi che i dieci pezzi di questo Matter muovessero dal suono tipico della band, e infatti è in parte così: fin all'iniziale Heavy Voices le chitarre suonano fragorose e muscolari e i tempi sono alti, e al centro ci sono sempre la voce sottile e determinata di Nicole ed il suo grande gusto per gli hook melodici.
Ciò che manca in definitiva nei pezzi dell'album è il lato "dream", che affiora davvero in pochi momenti e giusto nella tessitura liquida di alcune chitarre, tanto che in definitiva Matter appare giustamente come un passo personale rispetto al tragitto artistico della band, non lontano come abbiamo detto, ma sicuramente più concentrato e tutto sommato essenziale: un disco di ottimo cantautorato indie che fa pochissime concessioni al lato pop ma riesce a trovare ugualmente una forte immediatezza.
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