22 agosto 2022

Northern Portrait - The Swiss Army ALBUM REVIEW

Proprio all'inizio dell'estate, per non ricordo quale motivo, ho tirato fuori dallo scaffale i primi due EP dei Northern Portrait, The Fallen Aristocracy e Napoleon Sweetheart, e li ho riascoltati con uno strano senso di meraviglia per quanto fossero a loro modo perfetti. Tanto che ho pensato subito con rimpianto a quanto ci mancasse oggi un gruppo come quello di Stafan Larsen, che non pubblica un album dal 2010...

Poi, dono del destino, la sempre meritoria Matinée Recordings annuncia l'imminente uscita del disco nuovo, ed in breve eccoci qui, con dieci nuove canzoni dei Northern Portrait da commentare.

Credo si possa tranquillamente dire che la band di Copenhagen sia stata uno dei più importanti e al contempo misconosciuti gruppi indie pop di tutti i tempi: una voce (quella di Stefan) formidabile, una scrittura sopraffina, uno degli impasti di chitarre jangly più dinamici e brillanti che si siano mai sentiti ed una generosa manciata di grandi pezzi dall'elegante orecchiabilità retrò sono comunque bastati per rendere i NP una band di culto.

I dieci pezzi di The Swiss Army riprendono ovviamente il filo interrotto una decade fa: lo stile è quello peculiare della band, che parte dagli Smiths come pietra angolare per costruire attorno a partire soprattutto da una solida base Brit Pop, soprattutto quella più laterale che non ha conosciuto folle oceaniche (Gene, Suede, Bluetones, Doves, Embrace, Housemartins... per intenderci). Ci sono senz'altro episodi di immediato impatto (Long Live Tonight, oppure la morbida e sorniona Once Upon A Bombshell, e soprattutto Pool Cue Vigilante, che forse è la cosa più vicina ai NP degli esordi), ma prevale quel romanticismo quasi quasi sopra le righe che è così nelle corde di Larsen e compagni da trasparire quasi in ogni momento, sia quelli più veloci, sia quelli di ampio passo cinematografico, sia quelli dove prevale un'acustica delicatezza cantautorale (Business Class Hero, notevole).

Certo, se rimettiamo i NP di quasi quindici anni fa, emerge ancora una volta la forza debordante che avevano le canzoni di allora e che ahimè quelle di oggi non hanno, tuttavia stiamo sempre parlando di una band che non ha mai registrato un secondo di materiale meno che bello, e The Swiss Army in definitiva è un album di grande livello, piacevolemente fuori dal tempo. 

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