Blair Howerton definisce la musica dei suoi Way Bonnie "shoegazeicana", indicando nell'ironica crasi fra shoegaze e americana la natura ibrida del suo stile, a metà fra una tradizione cantautorale che deve avere per forza a che fare con la sua origine texana ed uno stile che ama le distorsioni scenografiche.
Dopo una serie di EP che da queste parti seguiamo con entusiasmo fin dagli esordi, Blair ha lasciato Austin per trasferirsi a Brooklyn. Le canzoni di questo suo primo album nascono quindi dalla nostalgia per il Texas e da una massa di ricordi che l'hanno travolta in pieno lockdown. Sarà anche e soprattutto per questo se l'intero 90 In November assomiglia così tanto, nell'anima ma anche nel corpo, a quell'Ivy Tripp che ha consacrato Waxahatchee come poetessa indie della grande provincia americana: un ritorno alle origini, in qualche modo.
Fin dall'iniziale, elettrica e poderosa Sailor Mouth, i Why Bonnie imboccano la strada di un guitar pop che è insieme rude e morbido, inquieto e introspettivo, ben radicato in un fertile terreno folk-rock e capace di essere catchy ed elettrico, lirico ed emozionante in ogni singolo episodio. Il paesaggio non è in fondo diverso da quello disegnato da Soccer Mommy e da tanto cantautorato femminile dell'ultimo decennio (da Sharon Van Etten in giù): canzoni a loro modo canoniche, ampie, screziate di elettricità (molto più "americane" che shoegaze insomma), sempre perfettamente a fuoco, piacevolmente inclini ai crescendo, impreziosite da una scrittura - anche dei testi - che qui sembra davvero baciata da un'esigenza comunicativa fortissima.
Le due vette, a mio parere, dell'album, ovvero 90 In November e Superhero, toccano le due polarità tematiche del disco (i ricordi, l'amore) e lo fanno con una risoluta delicatezza che si preoccupa più di creare l'atmosfera che di inseguire il ritornello ad effetto: il risultato è splendido, toccante. Ma lo è davvero tutto l'insieme dell'album.
Se vi piace il genere, difficilmente il 2022 vedrà qualcosa di più potente.
Nessun commento:
Posta un commento