Come abbiamo già avuto modo di dire, Sean Turner è uno di quegli artisti talmente prolifici che si fa fatica a stargli dietro: potere dell'autoproduzione, certo, ma anche evidentemente di una creatività entusiastica e straripante.
Esattamente come le fotocopie escono dalla macchina con rapida efficacia, così nel corso di mezza estate sono già usciti due EP firmati The Photocopies.
Il primo, Between You And Me, contiene quattro "canzoni su relazioni problematiche" che - come tutto quello che esce dalle mani del musicista di stanza in Michigan - scintilla di ironia e di quello spirito indie-pop-punk nutrito di buoni ascolti che è il marchio di fabbrica di Turner. Chitarre frizzanti, bassa fedeltà, idee luminose, il tutto (quasi) mai oltre i canonici due minuti e mezzo di durata e rigorosamente homemade. In pezzi come Might As Well Talk To Myself e Anywhere Without You nella mia memoria risuonano le melodie zuccherose e muscolari degli Ash.
Il secondo, Departure (la tematica di fondo sembra la stessa del precedente), è probabilmente la collezione delle cose migliori di The Photocopies dalla loro comparsa, a partire dalla deliziosamente jangly Blindsided, passando per la sfrigolante circolarità melodica alla Jesus & Mary Chain di Westfield e Up There, fino a una Now You're Gone che mette insieme in modo inaspettato malinconia e romanticismo (e un giro armonico così classico che è impossibile non riconoscerlo).
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