Per il terzo album della loro carriera, gli Spud Cannon sono tornati in quel Vassar College di Poughkeepsie, NY, che li ha visti nascere ancora ragazzini. Hanno attaccato i jack dei loro strumenti alle prese del campo di squash del campus (si vede bene in questo video) ed hanno registrato le loro nuove nove canzoni in lunghe sessioni notturne. Sessioni che, a giudicare dal risultato, devono essere state non solo propizie ma anche decisamente divertenti.
Basta il contagioso e spumeggiante "oooh-oooh-yohoo" che apre e punteggia il singolo You Got It All (NOT) per farsi un'idea di quanto Meg Matthews e compagni siano perfettamente a loro agio nel ruolo della college band (dannatamente fotogenica per altro) che in definitiva piace sia ai ragazzi cool che agli indie-nerd e finisce per essere l'anima della festa (se non vi fa venire voglia di ballare l'iniziale Juno dovreste preoccuparvi...).
Musicalmente, gli Spud Cannon cannibalizzano con intelligenza tutto quello che può servire loro a costruire quei pezzi super frizzanti con una patina di raffinatezza che fanno sin dagli esordi: un po' di pop punk e saltellanti ritmi uptempo, abbondanti chitarre alla Strokes, un pizzico di funk, una spruzzata di no wave newyorkese che non guasta, il tutto condito con una generosa dose di cori e coretti e confezionato con la studiata artigianalità vagamente lo-fi di una garage band.
Tutto sommato un gruppo che, nonostante l'evidente talento, è ancora sottovalutato.
Nessun commento:
Posta un commento