Un paio d'anni fa Powerplant, secondo album del duo losangelino Girlpool, ha mietuto consensi unanimi dalla critica ma non ha lasciato traccia qui sul blog. Mea culpa: era un disco bello e non facile, e non gli avevo dedicato il tempo e gli ascolti che meritava.
What Chaos Is Imaginary, il nuovo lavoro di Cleo Tucker e Harmony Tividad, del precedente condivide senz'altro la complessità e porta avanti lo stile introspettivo e morbidamente spigoloso (l'ossimoro è voluto e mi sembra definisca bene i Girlpool). La novità più evidente sta nelle voci, visto che Cleo, oggi transgender, ha mascolinizzato la sua, offrendo alla band una possibilità di differenziazione (abbiamo pezzi di Cleo e pezzi di Harmony ben distinti) e al contempo di efficace armonizzazione vocale.
Dare etichette alla musica dei Girlpool sarebbe davvero sbagliato, visto che in un ampio ventaglio di episodi (14) i due danno sfogo alla loro ispirata voglia di variare toni e atmosfere: si alternano momenti più dilatati dove i riverberi delle chitarre sfrigolano a dovere e vibrano di emotività quasi shoegaze, pause di pura intimità acustica che a me ricordano Elliott Smith, e soprattutto - la cosa più riuscita - un pugno di pezzi guitar pop spigliati e brillantemente obliqui (Hire, Pretty, Swamp & Bay, Josephs Dad su tutti) un po' alla Bright Eyes, davvero memorabili.
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