La Scozia, si sa, è da sempre terra di indie pop. Forse qualcuno di voi si ricorda di una canzone degli Spearmint (si chiamava non a caso Scottish Pop) dove erano letteralmente elencati i principali alfieri del genere: Stephen Pastel, Stuart Murdoch, Raymond McGinlay e così via.
Probabile che Jimmy Hindle, il musicista che da qualche hanno ha dato vita ai The Pooches, darebbe qualsiasi cosa per stare nella stessa lista ideale dove campeggiano Pastels e dei Teenage Fanclub.
I quattro di Glasgow, al di là dei doverosi paragoni, hanno un approccio tanto essenziale quanto efficace al guitar pop, rotondo e diretto ma senza fronzoli, e più che i Fanclub a me ricordano molto i gruppi neozelandesi della Flyng Nun, dai Bats in giù: atteggiamento quasi svagato e melodie killer.
Le dieci canzoni di The Pooches colgono decisamente nel segno e, sia quando il ritmo si fa maggiormente upbeat (Another Evening Another Town, New Years, Be Not So Fearful), sia quando i toni sono più pop, sorridenti e pienamente teenagefanclub-iani (The Light, Everyting, Mulligan) mostrano una band perfettamente a proprio agio, che si spienge a concedersi qualche misurata armonizzazione vocale e qualche riuscito cambio di ritmo.
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