Si potrebbe scrivere un piccolo trattato su quello che l'indie pop delle origini: quali sono i must stilistici? quali i modelli? quale l'attitudine produttiva e melodica? quale l'etica?
Poi però, davanti a un qualsiasi album dei Jeanines, sarebbe in fondo sufficiente dire "ecco, questo è l'indie pop originario", e tante parole suonerebbero inutili. Semplicemente il trio americano è il punto di congiunzione ideale fra l'epoca d'oro della Sarah e della K (ma anche dei primi Belle & Sebastian e Camera Obscura) e l'oggi. Come tante altre band, certo, ma con una purezza di spirito talmente limpida da far immediatamente scomparire ogni tentazione di nostalgia.
Quanto siano fondamentali Alicia, Jed e Maggie per il genere di cui ci occupiamo è ormai scontato ribadirlo: arrivati al terzo album dopo Jeanines e Don't Wait For A Sign, i tre musicisti del Massachusetts danno prova di possedere a tal punto il genio dell'indie pop da sfiorare la perfezione in ogni singola nota suonino.
Tredici pezzi, poco più di venti minuti la durata complessiva del disco, come canone comanda. Da sempre la prerogativa numero uno dei Jeanines è concentrare bellezza in un minuto e mezzo o poco più di canzone: giusto il tempo di un paio di strofe e di un ritornello che ti si appiccica addosso al primo ascolto. Intorno il corredo necessario e nulla più: chitarre magnificamente jangly che si intrecciano rincorrendosi, un basso che punteggia il ritmo con deliberata semplicità, una batteria essenziale, la voce di splendida fragilità di Alicia Jeanine, le belle armonie vocali.
Da The Fall in giù è tutto un fiorire di melodie profumate di leggerezza, che vivono della stessa propulsiva freschezza che avevano quelle band di 30/40 anni fa che amiamo (Heavenly, Talulah Gosh, Pastels.......) e sembrano attraversare il tempo intatte come una cometa di Halley che torna con serena regolarità a illuminare il cielo.
E' difficile anche scegliere un episodio più bello dell'altro (dirò solo le mie preferite, What's Done It's Done e Satisfied, che canticchio da giorni tra me e me senza manco accorgermene), tanto l'intero album è un flusso compatto di piccoli tesori mid tempo che brillano di luce propria. Tesori che non hanno avuto bisogno di essere abbelliti con una particolare produzione ma, come sempre fanno i Jeanines, esibiscono la loro dimensione completamente artigianale, perfettamente imperfetta.
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