Avete il nuovo dei Jeanines in rotazione da giorni e fate fatica ad allontanarvene? Vi capisco. Ma vi consiglio subito un altro disco che vi farà impazzire, e che - sì sì è così - è quasi più bello di quello di Alicia e Jed.
Cynthia Rittenbach e Stephen Stec hanno fondato i Lightheaded (oggi un quintetto) quasi dieci anni fa nel New Jersey, ma hanno pubblicato solo un ep e un album prima di questo Thinking, Dreaming, Scheming!, che già dalla copertina fanzine-style grida indie pop a tutto spiano.
In realtà, lo diremo poi, il disco è una somma di un ep nuovo e un ep vecchio, ma - specialmente se scoprite i Lightheaded solo ora - è un'ottima soluzione per entrare con tutti i piedi nel loro mondo atemporale.
Partiamo dai già citati Jeanines. Non c'è dubbio che i Lightheaded ne condividano l'etica e l'estetica, per così dire, facendo in sostanza parte della stessa scena e della stessa label (che è la Skep Wax di due leggende viventi come Amelia Fletcher e Rob Pursey), ma al contempo interpretano il genere con un'attitudine meno essenziale e con un retrogusto sixties molto più evidente, simile a gruppi come The Aislers Set.
Same Drop, il pezzo che apre il disco (il lato A, quello nuovo), basterà probabilmente a farvi innamorare per sempre dei Lightheded. Siamo decisamente nel territorio scintillante dei girl groups alla Phil Spector, dei tambourines che sferragliano in aria, delle melodie di zucchero filato, ma anche in quello dei primi Belle & Sebastian, con un uso formidabile del violoncello e della tromba che sembra veramente una citazione degli scozzesi. Che meraviglia!
La successiva The Lindens, The Lindens, The Lindens! ci porta dentro una gioiosa danza vagamente hippy (un po' Fairport Convention), che rallenta e accelera continuamente.
Me and Jessica Fletcher alza i giri e lo fa, giustamente, nello stile anorak post punk dei Talulah Gosh o dei Tender Trap (ed è un omaggio doveroso e sorridente alla regina dell'indie pop).
The View From Your Room ha quell'aria sghemba e centrifuga, soffice e puntuta al tempo stesso, che piace tanto agli Alvvays e già da sola merita applausi per la sua architettura sonora.
Crash Landing Of The Clod sembra una outtake del primo album dei Camera Obscura, morbida, avvolgente ed obliqua come sapeva essere la band scozzese.
Con Mercury Girl inizia la side B dell'album, che in realtà è nient'altro che l'ep Good Good Great già edito nel 2023. L'episodio citato è il cuore pop di tutto il disco ed è un pezzo davvero peculiare oltre che ambizioso: sensuale a suo modo, e al contempo ironico, con una allure decisamente brit. Ecco, è qui che i Lightheaded evidenziano una notevole distanza dall'essenzialità lo-fi di tante band di genere (siamo partiti dai Jeanines) e puntano invece a creare un suono pieno (c'è davvero un florilegio di strumenti e cori) in cui è dannatamente piacevole immergersi.
Una delizia come Orange Crimsicle Head - anche qui splendidi archi che ingentiliscono una struttura cantautorale acustica - ci riporta ancora nello stile di Tracyann Campbell (e ci fa venire un botto di nostalgia di quella scena lì).
Se The Garden è una filastrocca folk giocosa, Patti Girl è una indie pop gem super frizzante che potrebbe venire tanto da una band della Sarah quanto dalla penna di uno Stuart Murdoch. E la geniale, (anti)romantica, malinconica e magnificamente retrò Love Is Overrated è la conclusione ideale per un'infilata di canzoni che non può che lasciare a bocca aperta.
Album imprescindibile! Difficile immaginare di stare senza...
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