07 novembre 2024

Swiss Portrait - Someday ALBUM REVIEW

Non diversamente da alcuni maghi dell'indie pop come Glenn Donaldson (The Reds Pinks & Purples), Jackson Phillips (Day Wave) o Andy Jossi (The Blue Herons), anche lo scozzese Michael Kay Terence è uno di quei musicisti che ci immaginiamo gioiosamente rinchiusi nel proprio studio / cameretta a produrre canzoni a ripetizione, lavorandoci sopra finché non sono perfette. 

Per quanto riguarda Michael, il suo progetto Swiss Portrait è presente sulla scena già da diversi anni, e non c'è dubbio che passo dopo passo l'artista originario di Edimburgo stia crescendo notevolmente nella sua capacità di scrittura e di produzione, pur senza abbandonare lo spirito artigianale degli esordi.

In Someday, seguito del già interessantissimo The Crippling Pain Of Happiness, ritroviamo quel guitar pop arioso e vagamente sognante che già conoscevamo e che amiamo incondizionatamente. I dieci episodi accarezzano l'ascoltatore come una fresca brezza di inizio autunno, con le loro morbide trine di chitarre jangly, i loro essenziali ritmi midtempo di chiara impronta post punk, le linee melodiche di circolare e frizzante immediatezza e le liriche piene di riflessi di timida malinconia. 

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