Il dream pop di Lunar Isles lo conosciamo già da tempo - l'anno passato abbiamo lodato volentieri il terzo album di Skimming - e decisamente dentro le canzoni di Parasol ritroviamo quello stile largo, liquido, rilassato ed elegante che abbiamo apprezzato in tutte le uscite precedenti.
C'è, nei pezzi di David, una interessante commistione fra il surf notturno e sensuale di Cigarettes After Sex e il guitar pop di diafana morbidezza di Day Wave e Beach Fossils. La voce è sempre soffice e confidenziale, le chitarre timide, crespuscolari e scampanellanti, i synth onnipresenti a dipingere il paesaggio intorno, i ritmi sapientemente rallentati, la melodie sempre vagamente sognanti, un'equilibrata catchyness emerge solo qua e là (in Fade Out soprattutto)
Non il disco dell'estate propriamente detta, ma se preferite i cieli un po' imbronciati al pieno sole Parasol è l'album ideale per tenervi saggiamente all'ombra.
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