Mi sono imbattuto nel nuovo ep di Anika senza grandi aspettative - avevo già ascoltato il suo album del 2022, che non mi aveva convinto del tutto - e devo dire che stavolta mi ha letteralmente preso il cuore.
Come sempre, la Pyle mette in campo un grande talento nel raccontare la sua quotidianità e i suoi luoghi dell'anima (le quattro canzoni del disco sono dedicate rispettivamente al quadrilatero Arizona, New Mexico, Utah, Colorado), ma questa volta è come se avesse liberato il proprio stile e la propria voce, costruendoci attorno una dimensione sonora più ampia, apertamente pop quando serve (Arizona è davvero un piccolo banger di genere, che ti proietta concretamente nel paesaggio che attraversa: driving down this desert road, stretching straight to Mexico, Tom Petty on the radio, hand out the window...), delicatamente folk e sempre perfettamente equilibrata negli altri momenti.
La conclusiva Colorado Sage, con la sua piana e commovente confessione di un'infanzia vissuta in povertà estrema ("ma mi sentivo ricca e libera, correndo tra i campi di salvia del Colorado"), è un piccolo capolavoro di poetica semplicità.
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