Quando ho affrontato questo secondo EP, francamente non mi ricordavo più molto di Alice Johnson e compagni, tanto che ho faticato parecchio a recuperare la memoria del loro debutto. Il che, dal mio punto di vista, è davvero un ottimo segnale, perché oggettivamente mi sono trovato davanti ad una band che suona davvero rinnovata.
Messe da parte le ambizioni da nuovi Garbage, gli scozzesi hanno smussato alla grande gli angoli e virato verso un dream pop apertamente melodico che l'iniziale Kill You definisce già molto bene: l'elettricità c'è ancora, eccome, ma è usata decisamente meglio, al servizio sia della voce di miele di Alice (che appare finalmente come liberata) e di una forza emozionale che vuole arrivare più attraverso una luminosa catchyness che con il poderoso peso specifico vagamente dark degli esordi. Stesso discorso per l'ancora più morbida e rotonda Don't Leave Me Behind, ma anche per un episodio come Over Now che riesce a mescolare aggressività ed equilibrio con il talento di una band che evidentemente ha trovato la quadratura del proprio stile.
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