Ogni volta che mi capita tra le mani una band che viene dall'estremo oriente, ho sempre l'impressione di vedere solo la minuscola vetta di un poderoso iceberg indie pop, visto che è noto che da quelle parti il nostro genere preferito è da sempre molto frequentato, anche se da qui ci accorgiamo solo di quello che pubblica qualche etichetta coraggiosa.
The Bunbury, per esempio, è una band proveniente da Yogyakarta, nell'isola di Giava, in Indonesia e già da un paio d'anni produce con grande personalità un post punk che ti aspetteresti da un gruppo di una periferia inglese o della Brooklyn dei Pains Of Beeing Pure At Heart, e non da uno che vive nella patria del batik.
Le quattro canzoni di Alius Malicious sembrano altrettante lenti di ingrandimento sulle sfaccettature stilistiche dei ragazzi indonesiani: il floreale ma solido guitar pop uptempo di Hide Me From The Sun, il rasoio melodico un po' alla Placebo di Blue Haze, l'adesione piena al culto di Jesus & Mary Chain di Act Of Treason, le spire decisamente dark della lunghissima Hallelujah.
Come spesso accade per le band indie pop asiatiche, un respiro di freschezza a pieni polmoni.
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