A tre anni di distanza dall'esordio Evig Blenda, continuo ad essere convinto del fatto che se Tonje Tafjord scrivesse le sue liriche in inglese anziché nella sua lingua materna, i magazine internazionali ne parlerebbero come una delle artiste indie più importanti d'Europa. E invece la musicista di Oslo, giustamente, resta fedele al norvegese e così temo che non ne sentirete molto parlare a sud del 60° parallelo.
Tafjord e i suoi Avind proseguono, con il loro secondo disco, sulla loro strada di un indie rock dai piedi bagnati di folk e con la sguardo rivolto all'orizzonte. Se volessimo trovare somiglianze "celebri", potremmo dire che Tonje è un po' la Soccer Mommy norvegese, ma è ovviamente un divertissement.
Le canzoni di Ta Sjansen tengono insieme una delicata e intimistica sensibilità di fondo ed una equilibrata ma risoluta densità elettrica. Ora forse, ancor più che nel debutto, si scorgono colori più notturni ed un'atmosfera decisamente folk-rock americana (Alt Son Er ad esempio), ma resta l'impressione di un songwriting capace di essere elegante ed efficace senza bisogno di mezzi particolari.
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