Da molti anni i Phosphene sono ativi sulla scena di Portland, Oregon, proponendo una loro personale versione di dream pop mesmerica, notturna e sottilmente inquieta e inquietante, non distante in fondo dallo stile dei Fear Of Men.
Rachel Frankel, voce e chitarra, e il batterista Matt Hemmerich sono arrivati oggi al loro terzo album, lavorando sodo sulla produzione e insistendo sulle atmosfere dense, sulle dinamiche in crescendo e sui jingle jangle sghembi di chitarra di cui sempre sono maestri. I tempi dei dieci pezzi sono dilatati e, le algide melodie viaggiano sulla lama sottile che divide l'immediatezza dal programmaticamente obliquo. Su tutto domina un fascino autunnale da giorno di pioggia.
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