Per tradizione dedico le ultime settimane di dicembre al recupero di album che per un motivo o per l'altro mi sono perso per strada durante l'anno.
L'estate scorsa mi ero imbattuto in questo disco dal formidabile e programmatico titolo Lifelong Amateurism di una sconosciuta band di Leeds chiamata Cat Apostrophe, ma non so perché non l'avevo ascoltato con attenzione. Errore madornale, perché quello del quartetto inglese alla fine è uno degli album che ho ascoltato di più nell'ultimo mese.
Kirsty Fife e compagni definiscono il proprio stile "radically soft pop". Qualsiasi cosa significhi, siamo dalle parti del punk pop dei nostri favoriti Martha e Fresh, con in più un tocco twee davvero irresistibile, che fa sembrare ogni pezzo quasi improvvisato, con le sue chitarre essenziali, gli inserti di flauto e le armonie vocali deliziosamente traballanti.
Al di là della esibita filosofia lo-fi, le Cat Apostrophe hanno una sorprendente capacità di scrittura, che va a bersaglio sia nei pezzi più sintetici e veloci che in quelli più ampi e morbidi, come la splendida conclusiva Waiting Room.
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