27 ottobre 2019

Night Flowers - Fortune Teller ALBUM

Quanto sono cresciuti i Night Flowers dai loro esordi, circa cinque anni fa. Fin dai primi travolgenti singoli con la voce di Sophia Pettit (ricordiamo che all'inizio la formazione era diversa) hanno scritto di prepotenza il loro nome nel gotha dream pop, definendo poco alla volta il proprio stile largo e scenografico, fatto parimenti di miele ed elettricità. 
Il primo album Wild Notion, uscito l'anno scorso, mostrava l'ambizione di un gruppo che sentiva evidentemente una significativa urgenza comunicativa ed al contempo la voglia di evolvere dal lato formale: grandi melodie, quindi, e una cura produttiva che agli esordi non poteva ancora esserci. 
Il secondo album della band inglese arriva ancora carico di quella stessa urgenza e soprattutto di una rinforzata sensibilità pop, che spinge verso arrangiamenti di esibita (e un po' sorniona) nostalgia degli Ottanta, che a molti magari non piacerà, ma pazienza. 
I Night Flowers di Fortune Teller lavorano per arrotondare ogni possibile spigolo e pigiano a fondo il pedale melodico, già evidente nel piacevolissimo singolo che dà il titolo all'album (vero trait d'union con la loro produzione precedente) e ancor di più nel secondo estratto Night Train, che gioca di atmosfere e mette sotto le luci brillanti dei riflettori un duetto fra Sophia e Greg Ullyart. Negli altri sei episodi - diciamolo subito: non epocali, ma sempre convincenti - i nostri si muovono con la consueta grazia tra ricordi degli ultimi Fleetwood Mac e synth alla Cure (l'elegantissima Lotta Love), una formidabile strizzata d'occhio all'FM Rock (i due minuti semplici e perfetti di Merry-Go-Round), un delizioso bozzetto voce chitarra registrato all'impronta (Perfect Storm), due pezzi in cui tutte le scelte stilistiche dell'album sembrano annodarsi nel morbido dinamismo che è da sempre la forza trainante dei Night Flowers (Carry On e I Loved You (Such A Long Time)) ed una coda ipnotica e sognante (No Coming Down). 
Non so dire in verità se Fortune Teller sia un vero passo in avanti per una band che di passi avanti ne ha già fatti innumerevoli e non ha più bisogno di dimostrare il proprio valore. Certamente è la fotografia di un gruppo che sta cercando una posizione che sfugga all'etichetta forse troppo facile di dream pop e che in definitiva sta a suo modo sperimentando, con equilibrio e prudenza, delle strade parzialmente nuove.
Comunque un disco imprescindibile. 




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