Band come i Flying Fish Cove (ne abbiamo parlato per l'EP di debutto l'anno passato) sono un prezioso genere di conforto per ogni appassionato di indie pop.
In effetti hanno tutto quello che si potrebbe chiedere a un gruppo devoto al genere: uno stile che rimanda direttamente ai maestri della Sarah Records (Heavenly soprattutto), un'attitudine artigianale che non ha paura di nascondere qualche adorabile difetto, una voce femminile garbata (quella di Dena Zilber), una buona dose di sorridente ironia, un corredo di chitarre jangly sfrontatamente spumeggiante e quei cambi di ritmo che ci fanno sempre impazzire.
In più, la band di Seattle (che è la capitale dell'indie pop americano, ça va sans dire), aggiunge pure l'ospitata di lusso di Greta Kline, che offre la sua voce nel brillante singolo Johnny Paper e in definitiva ci fa notare che i suoi Frankie Cosmos a tratti assomigliano come due gocce d'acqua ai Flying Fish Cove (ed è una cosa buona!).
Un album di rasserenante leggerezza, da non perdere.
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