Il dream pop della musicista per metà americana e per metà brasiliana è senz'altro il più luminoso sulla piazza, e le cinque canzoni dell'EP (tre in inglese e due - che bella sorpresa! - in portoghese) confermano la gioiosa pienezza sonora che già ci ha colpito in precedenza.
Cosa c'è in più rispetto all'album che rende Infinite Summer ancora più entusiasmante? In realtà forse c'è qualcosa in meno: le canzoni sono più dirette, non hanno fronzoli e fanno tutto con la voce amabilmente acerba di Samira, con le chitarre che fluttuano e scampanellano colorate, con i synth che profumano di anni '80 e con le melodie di soffice immediatezza.
La sorridente e spigliata Bonsai e la ruvida dolcezza di Always Teenager (se non è un titolo indie pop questo...!) emergono sugli altri episodi e si candidano già come piccoli ma potentissimi inni del genere.
Imperdibile.
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