Jeff Miller deve essere un artista davvero innamorato della musica che fa. Lo si percepisce chiaramente dal modo in cui tratta le sue canzoni, come se fossero piccoli oggetti di fragile perfezione, da accarezzare e lucidare con la cura artigianale che si deve a ciò che è importante e prezioso.
Avevamo lasciato il musicista di Nashville un paio d'anni fa alla guida di un progetto che si chiamava Of Good Cheer e che oggi non c'è più. Lo ritroviamo oggi con un progetto nuovo, che ha voluto chiamare Greetings and Goodbyes e che prosegue sulla strada già tracciata con il consueto garbo e con rinnovata sicurezza.
Jeff ha voluto usare il claim "the new sound of dream pop" per presentare la sua nuova musica. Nella sua idea, dream pop non ha nulla a che fare con i soffici muri di chitarre di tante altre band, ma è soprattutto un'attitudine gentile e sorridente, la stessa che avevamo apprezzato nel suo album precedente. Greetings and Goodbyes, sotto la sua copertina veramente splendida, ha radici da singer/songwriter di matrice folk e un cuore pop delicato e intimista, che vive di melodie morbide e rotonde, del sovrapporsi armonioso delle voci maschile e femminile, di un'idea di timida bellezza che anima ogni picco dettaglio sonoro. Dreaming, il pezzo di apertura e "manifesto" di tutto il disco, è di per sè un piccolo capolavoro.
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