Viene spontaneo, mentre si ascoltano le canzoni dell'album d'esordio dei Crystal Furs, immaginare i tre musicisti nelle strade caliginose della Bristol dell'era Sarah Records, o nella Glasgow dei Pastels e dei Belle And Sebastian. E invece Kevin Buchanan e i suoi due compagni d'avventura vengono da un posto apparentemente improbabile per un indie pop così colto e raffinato, Fort Worth in Texas. Ma in fondo da sempre l'indie pop fiorisce in provincia, quindi la meraviglia non è così giustificata.
Già attivo da anni con una band, Pentacon Six, che seguivo con interesse su bandcamp, Buchanan ha affidato alla voce di Amanda Hand le sue nuove canzoni e ha messo in piedi The Crystal Furs come progetto che non nasconde le proprie ambizioni.
I nove pezzi contenuti nel debutto discografico dei texani sono in effetti una consapevole rincorsa alla perfect pop song, che passa attraverso ritmi gioiosamente uptempo, chitarre jangly, un organo profumato di sixties e melodie sempre ariose.
Già la torrenziale infilata dei primi tre pezzi (Quit You, Weightless, Miss Hughes) è una salutare sferzata di buonumore, ma è con Summer's Over e World Of Tomorrow che i Furs si avvicinano con forza e spontaneità a quel modello Heavenly che sembra a tratti palesarsi in modo esplicito tra un episodio e l'altro. Il tutto all'insegna di quello spirito artigianale e DIY che ci si aspetta da una band del genere.
Da non perdere per iniziare con brio il 2017.
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