Arrivato al quarto album del suo progetto Bubblegum Lemonade, Lawrence McCluskey ha deciso di mettersi in copertina, dietro al solito florilegio di colori pop che sin qui hanno caratterizzato il versante artistico della band. Bubblegum Lemonade, in effetti, da ormai quasi dieci anni è lui, McCluskey, con la sua nostalgia ossessiva per la scena C86, per quell'indie pop delle origini che non tornerà più ma da cui tutto è iniziato.
Non ci sono particolari sorprese in The Great Leap Backward (titolo programmatico, mi sembra), appena uscito per la Matinèe Recordings: il guitar pop del musicista scozzese è quello che conosciamo, semplice e diretto nella sua confezione artgianale e priva di fronzoli (McCluskey suona tutto), pieno di melodie piacevolmente uptempo, chitarre frizzanti e liriche intelligenti. Lawrence è uno che sa scrivere canzoni, e alcuni gioiellini come The Last Girl, Beard On A Bike, la filastrocca Wishing It Were Friday, Tongue Tied, You Bring The Rain si succedono con apparente nonchalance, con quell'aria di colta improvvisazione tipica di Bubblegum Lemonade.
Rispetto agli esordi, può darsi che tutto risulti un po' prevedibile e che manchi un cambio di marcia, ma è comunque artigianato pop di alto livello.
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