Hold Still Life, l'album con il quale due anni fa debuttarono i Field Mouse (attenzione, non confondeteli con i Field Mice, che sono stati uno dei gruppi della Sarah Records), sembrava decisamente un omaggio all'approccio melodico allo shoegaze degli Slowdive.
Episodic, l'opera seconda di Rachel Browne e compagni (la band oggi è cresciuta a cinque membri dai due originari), evolve in modo sensibile dagli esordi e punta in due direzioni diverse ma convergenti: è un album programmaticamente indie rock, pieno di ritmi aggressivi, chitarre muscolari ed energia allo stato libero (l'iniziale e tagliente The Mirror ci dà subito una sferzata salutare); ma è anche e soprattutto un album pop. Non c'è una sola melodia nei dieci episodi del disco che non nasca per investire in modo immediato l'ascoltatore, con un approccio al contempo intelligente e privo di pretese, a tratti persino raffinato nella costruzione dei pezzi ma sempre intriso di uno spirito punk-pop che bada soprattutto all'efficacia.
Canzoni come Half Life, Accessory, A Widow With A Terrible Secret, Beacon, Out Of Context, ci fanno pensare tanto a band navigate come Beach House e The Vaccines, quanto a gruppi che amiamo da queste parti come Kid Wave e Best Coast e colgono sempre nel segno, forti della personalità vocale della Browne ma anche di una produzione che usa la lima nei punti gusti e non dimentica per strada nessun dettaglio.
Nessun commento:
Posta un commento