Sette mesi fa circa - era febbraio - usciva il terzo album di un artista di Melbourne che si fa chiamare Candy. Il titolo, Azure, sembrava alludere ad un'idea di leggerezza che, in effetti, era perfettamente testimoniata dal mood primaverile di canzoni concise e uptempo, intelligentemente jangly e ruvide quanto basta per dare l'impressione di una ricercatezza indie.
Calum Newton, il musicista che si cela dietro il nome Candy, non ha perso tempo ed è già pronto con il seguito di Azure, intitolato Waiting For U con un radicale cambio di colore in copertina e di umore nella musica. Fin dall'iniziale In A Room In St.Kilda, dove toni intimisti si fondono in modo bizzarro con un sinth invadente, Candy sembra rovesciare dal di dentro la irrequieta ariosità del disco precedente, insistendo su atmosfere più notturne ed oblique, pennellate da chitarre che sono ancora scampanellanti ma suonano più spesso in minore (ed echeggiano decisamente i Cure).
Resta immutata ovviamente la naturale capacità melodica di Newton, che imprime un dna pop anche dove non te aspetti: nel carillon cristallino di Stranger Things, nell'immediatezza di Can't Pretend, nella luminosità stregata di Sleepy Hollow, nel toccante bozzetto acustico Aware, che si apre e si innalza in un finale quasi catartico.
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