I Glaciers, quattro ragazzi di Melbourne che a occhio devono avere non più di vent'anni, si qualificano direttamente e in modo inequivocabile come jangle enthusiasts. Siccome lo sono anch'io, è con grande simpatia che mi sono avvicinato a Living Right, che è l'album di debutto della band australiana.
Da quelle parti (includiamo la Nuova Zelanda della mitologica Flying Nun Records) - lo sappiamo bene - l'indie pop fatto di scintillanti trine chitarristiche ha una lunga tradizione, e i Glaciers vi si inseriscono con la stessa naturalezza che di recente abbiamo trovato nei connazionali The Goon Sax.
Le dieci canzoni del disco scorrono via fresche e veloci, cucite di frizzanti trame jangly e liriche post adolescenziali attorno alla voce di Nalin Dayawansa e centrano perfettamente quella ideale ricerca della leggerezza in tre minuti che è l'anima stessa di questo genere. In più i Glaciers possiedono quella gentile malinconia che è stata delle grandi band della Sarah Records come i Field Mice o i Sea Urchins, declinandola sempre in modo dinamico e colorato e confezionando una serie di pezzi (Winter, Local Hero, Ddouble Vvision, Weekdays...) che, senza averne l'aria, mettono sul piatto dei ritornelli terribilmente catchy.
Uno dei dischi imperdibili di quest'anno.
Nessun commento:
Posta un commento